Lo studio geologico delle frane da crollo è condotto al fine di identificare le aree a maggiore suscettibilità, considerando le caratteristiche litologiche, strutturali, di acclività e la presenza di eventuali frane pregresse di alcuni siti significativi. I metodi di studio utilizzati saranno basati sia su approcci classici che su tecniche innovative, che sull’utilizzo di nuvole di punti 3D derivanti da fotogrammetria digitale o rilievo laser scanner. Per quanto attiene la scala di dettaglio, infatti, saranno individuate alcune pareti in roccia suscettibili a frane da crollo. Per tali aree si eseguiranno dei rilievi da drone per la restituzione fotogrammetrica (ortofotomosaico, dem, nuvola di punti 3D). In particolare dalla nuvola di punti 3D è possibile ricostruire l’assetto geostrutturale dell’ammasso roccioso con la definizione della giacitura delle discontinuità utili alla determinazione delle condizioni di stabilità. Inoltre per le aree più suscettibili all’innesco mediante software di propagazione 2D e 3D è possibile stabilire le traiettorie dei massi, i punti di arrivo e le energie cinetiche in gioco.
Sono stati effettuati i rilievi 3D mediante utilizzo di UAV (drone) e laser scanner su quattro siti campione che interessano importanti assi stradali:
- Sito 1 - Fronte roccioso prospiciente il porto di Salerno
- Sito 2 - Ammasso roccioso sommitale prospiciente un tratto della NA-SA
- Sito 3 - Fronte roccioso sulla collina di San Liberatore prospiciente un tratto della NA-SA
- Sito 4 - Fronte roccioso interessato da frana in roccia (strada statale della costiera Amalfitana)
Ubicazione dei primi tre siti per lo studio delle frane in roccia
Modellazione tridimensionale del Sito 1 mediante tecniche integrate Laser Scanning e Fotogrammetria di prossimità mediante SAPR (sistema aeromobile a pilotaggio remoto)
Modellazione tridimensionale del Sito 4 mediante tecniche integrate Laser Scanning e Fotogrammetria di prossimità mediante SAPR (sistema aeromobile a pilotaggio remoto)
Dai rilievi effettuati sui 4 siti di interesse sono state predisposte delle cartografie di base, quali ortofotocarte frontali (curve di livello su ortofoto) a grandissima scala (1:200) con una risoluzione della ortofoto di 1.5 cm. Tali elaborati permettono di avere un immediato quadro d’insieme dell’assetto morfologico della parete per le successive analisi geostrutturali.
Sono state, inoltre, condotte delle campagne di rilievo geo-strutturale e geomeccanico per l’acquisizione in sito delle discontinuità presenti sugli ammassi rocciosi.
Sui modelli 3d prodotti, sia attraverso l’analisi del formato a nuvole di punti (dense cloud) che a superfici (mesh), spesso denominati virtual outcrops, sono state condotte analisi geostrutturali innovative mediante utilizzo di algoritmi di estrazione semiautomatica e automatica della giacitura di piani esposti. I dati giaciturali (dip direction e dip) dei piani esposti possono, infatti, essere estratti sia da nuvole di punti che da mesh poligonali in ambiente GIS e analizzati per definire le famiglie principali di discontinuità e successivamente i meccanismi di rottura, conoscendo gli assetti spaziali dei fronti rocciosi.
Analisi geostrutturale effettuata sul sito n°2 mediante software dedicati
L’attività è stata implementata sulla piattaforma GRISIS che consente la consultazione 3D degli studi elaborati.